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sabato 19 gennaio 2019

Autostrada Ragusa Catania: un'impostura lunga vent'anni.



Quando si parla della Ragusa Catania il pensiero di un qualsiasi cittadino di questa provincia genera immediatamente la frase: “VENT’ANNI CA NI PIGGHIUNU PPI FISSA”, vent’anni che ci prendono in giro. Penso che nella storia recente della progettazione stradale non ci sia una burla più atroce di questa. Oggi leggendo i giornali si apprende l’ultima di tante beffe: “Al CIPE non convince il piano tariffario”. E SE NE ACCORGONO ORA! Ma come, poche settimane fa il ministro per il Sud, Barbara Lezzi, annunciava in diretta Facebook l’inizio dei lavori, sembrava che tutto dovesse partire a breve e invece lo stesso governo in pochi giorni smentisce se stesso? IERI SI DOMANI NO!?  Ancora una volta viene dimostrato come la storia di quest’opera sia ricca di fatti inconsistenti e di avvenimenti contraddittori. L’unica cosa certa è che in tutta questa girandola di annunci e di rilanci, seguiti da vorticose quanto clamorose marce indietro, chi ci ha guadagnato sono solo certi pezzi di classe politica locale: si sono costruiti una ricca e sfavillante carriera istituzionale. Si può tranquillamente affermare che accanto alla categoria dei professionisti dell’antimafia melodrammatica possiamo affiancare i narratori di patacche infrastrutturali. Per trovare conferma basta sfogliare l’album dei ricordi. Li troviamo vent’anni di foto istituzionali con ministri e sottosegretari di ogni parte politica attorniati da facce giullaresche, pasciute e incravattate. Li si agitano vent’anni di dichiarazioni di inizio lavori rapidi e fattivi come una pugnetta. Li scorrono vent’anni di retromarce clamorose come un coito interrotto. Insomma, li giacciono vent’anni di bugie e di speranze tradite. Nel frattempo l’isola nell’isola è diventata uno scoglio sempre più emarginato e la sua economia non brilla più come un tempo. Il lavoro produttivo, quello che crea reddito vero, fatto dalle piccole imprese, merita o no questi benedetti (maledetti) 68,7 chilometri di strada? La comunità iblea tutta va ripagata con un’infrastruttura che non crei altre vittime si o no? Quanti anni ancora bisogna attendere? Quanti morti dobbiamo ancora contare?
E’ fin troppo evidente: il potere politico di questa provincia si è talmente isolato dalla realtà che tutto ciò che succede e di cui ha bisognoil territorio non lo tacca più. La classe politica di questa terra non è imbelle, NO! E’ volutamente e colpevolmente insensibile. In questi vent’anni lo ha ampiamente dimostrato.
Se vogliamo realmente quest'opera forse è venuto il tempo di organizzarsi in comitati autonomi e liberi dal condizionamento di certe signorie.

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