Visualizzazioni totali

martedì 1 gennaio 2019

2 Gennaio



2 gennaio 1999. 2 gennaio 2019. Pare ieri, invece è successo vent’anni fa, quasi un quarto di secolo, il tempo è scivolato velocemente. Pioveva quel pomeriggio, quella pioggia sottile accompagnata da un freddo umido che ti entra fin dentro le ossa. Due persone entrano in un bar di periferia e iniziano a sparare: ammazzano cinque persone. Qualcosa nel meccanismo delle mafie di questo pezzo di Sicilia si era rotto? No! Il 2 gennaio ‘99 non è solo la data di un brutale regolamento di conti che ha oltraggiato una città. Quella data rappresenta uno spartiacque, certifica la nascita di una nuova era criminale. Nella mafia ogni cambiamento è caratterizzato dallo spargimento di sangue, il solo liquido che le mafie utilizzano per battezzare qualcosa di nuovo.

Era Il 9 settembre del 1983 quando don Giuseppe Cirasa, il boss legato alla mafia perdente, veniva ammazzato in una trazzera di c.da Zafaglione per ordine dei Gallo, i boss emergenti di cosa nostra. Finiva nel sangue l'epoca del contrabbando di sigarette;  iniziava, grazie a quel sangue, l’era del controllo violento e asfissiante del territorio attraverso il racket e lo spaccio delle droghe. Ma questa nuova signoria durerà poco, troppe sono le incomprensioni all’interno del nuovo gruppo criminale. Nella nuova compagine c’è chi ha tanto (i Gallo) e chi ha poco (i Carbonaro). E così, tra febbraio e giugno del 1987 Vittoria sale al centro delle cronache nazionali. I "ribelli", in meno di quattro mesi sterminano la famiglia Gallo e da li in poi soffocheranno nel sangue, tutti i contatti con quelle frange che non si piegherano alla nuova signoria. Inizia l’era del clan Carbonaro-Dominante e lo scontro - incontro con cosa nostra, in particolare con i Piscopo. Tra l’87 e il ‘92 a Vittoria si conteranno più di 50 morti ammazzati. Il sangue sancirà il potere di uno dei clan più feroci e infidi della Sicilia Orientale. Dominante verrà arrestato neI '90, subito dopo la strage di Gela, e non uscirà più dal carcere. I Carbonaro verranno arrestati tra il 91 e il 92 e subito dopo si pentiranno. La loro “redenzione” indebolirà il gruppo criminale. Nel pomeriggio del 2 gennaio del 1999 gli ultimi epigoni del clan verranno eliminati, dentro un bar, a colpi di calibro nove.

Con quel sangue viene battezzata "l'economia criminale", la nuova organizzazione che costruirà rapporti di connivenza finanziaria con imprese e professionisti. I suoi affari non possono essere intralciati da personaggi rozzi e violenti che potrebbero attirare l'attenzione degli organi inquirenti. Il campo d'azione deve essere bonificato, pazienza se due persone innocenti e totalmente estranee ad ogni logica malavitosa, Rosario Salerno e Salvatore Ottone, verranno travolte dal piombo. In poco tempo tutto cambierà, i nuovi business non verranno intralciati da “pastori” o da “malazionari” che si atteggiano a boss. Speculazioni e ricomposizioni fondiarie cominceranno a delinearsi. Cambierà la geografia criminale del territorio (l’omicidio Brandimarte (14/12/2014) ne è la testimonianza) così come cambieranno gli interessi economici delle mafie. La politica giudiziaria non riuscirà a cogliere subito la complessità di quel fatto e la molteplicità delle sue ripercussioni economiche, politiche e sociali. 
Tutto quello che stiamo vivendo è iniziato quel 2 gennaio del '99. Non si può e non si deve dimenticare.






Nessun commento:

Posta un commento