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domenica 10 gennaio 2021

Vittoria e i beni confiscati alle mafie. A quando l'utilizzo? I parte


Pio La Torre foto tratta da Google Immagini


Pochi giorni fa Peppe Scifo, segretario provinciale della CGIL, pubblicava un post su Facebook deve sottolineava con attenzione quanto fosse poco utile l’esercizio della memoria se poi lo stesso non è accompagnato da unaadesione al significato delle ricorrenze”. La sua breve analisi faceva riferimeto alla strage mafiosa di San Basilio, avvenuta a Vittoria il 2 gennaio di ventidue anni fa. Un fatto che non può essere solo un ricordo da appiccicare suisocial”. C’è una frase del suo post che ha stimolato la mia curiosità: Mancano conoscenza e analisi, ma soprattutto manca la tensione ideale rispetto al problema e alle tante sue sfaccettature; per citarne una ad esempio, le aziende sequestrate alla mafia nella Città di Vittoria, sono un tema sconosciuto alla politica locale. La gestione dei beni della criminalità economica iblea è un argomento che in tanti (non solo la politica), nel corso di questi anni, abbiamo sottovalutato; anzi, non lo abbiano proprio cosiderato. E' arrivamo il momento di cominciare non solo a parlarne - sarebbe un esercizio sterile - ma soprattutto occuparsene concretamente.  
La prima questione da porsi è: cosa e quanto è stato sequestrato in questi anni alle mafie vittoriesi? 
Nella pagina web del sito del comune di Vittoria (https://www.comunevittoria.gov.it/) si trova un link: “beni immobili confiscati alla mafia", entrandoci si può accedere all'elenco dei beni confiscati.  Il documento non è molto aggiornato,  porta la data del 28 novembre del 2018 e in esso sono registrati 21 immobili tra terreni e abitazioni appartenenti a dieci differenti proprietà. Quattro di queste proprietà erano assegnate temporaneamente ad associazioni di volontariato e cooperative sociali, ma l’assegnazione è già scaduta da tempo. Altre quattro proprietà sono da assegnare. Una è in uso temporaneo al comando di polizia municipale e in una, pare, vi abiti una famiglia. Riassumendo: su 21 immobili solo due sono assegnati, tutto il resto è inutilizzato. Si può dire che è un evidente fallimento? 
Continuando a cercare la cosa è diventata più interessante. Il 4 gennaio scorso ho ascolatato l'intervento del prof. Giuseppe Teri, vicepresidente nazionale della scuola di formazione Antonio Caponnetto, durante la diretta Facebook organizzata da I Siciliani giovani in memoria di Giuseppe Fava. Il prof. Teri, illustrando alcuni dati dell’Agenzia Nazionale dei Beni Sequestrati e Confiscati (ANBSC), si è soffermato su quelli relativi a beni sequestrati a Vittoria. Dal suo intervento ho appreso come, al 4 gennaio 2021, alle mafie vittoriesi “sono stati confiscati 64 beni. 57 sono in gestione dell’ANBSC, cioè vuol dire non sono ancora utilizzati. La differenza tra 64 e 57 sono in procedura giudiziaria… . Quindi, ad oggi, nella nostra città ci sono 57 beni immobili gestiti dall'ANBSC - che è un ente posto sotto la vigilanza del Ministero dell'Interno - inutilizzatti, trascurati, abbandonati. Lo stesso Ministero  però ha pagato per anni l’affitto per l’immobile dove è allocato il commissariato di polizia di Vittoria ad un parente della famiglia Luca, ovvero Rocco Luca, figlio di Salvatore, finito in carcere assieme allo zio e al padre, nel luglio 2019, perché indagati con accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e riciclaggio ( https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2019/07/14/sequestrata-sede-pstra-proprietari-clan_e443eaa9-efc2-46ff-81da-a351f4567558.html).
In una città dove le povertà aumentano e dove il Covid sta peggiorando la situazione economica ci sono 57 beni che potrebero essere riutilizzati per creare lavoro, ma non vengono usati. Non si conosce la loro reale consistenza, non fanno parte del dibattito politco, non vengono neanche utilizzati dallo Stato che li ha in gestione. Questo non è un fallimento: è una vergogna! E' la conferma che qui qualisiasi forma di contrasto alle economie mafiose - metastasi di questo territorio - è stata inconsistente. A cosa sono serviti i percorsi di legalità se poi non siamo riusciti a gestire e utilizzare i patrimoni delle mafie per scopi economici e sociali? Senza voler fare demagogia: ma Pio La Torre per cosa è morto? Per finire con la faccia stampata su qualche murales? L'amministrazione che verrà, di qualuque colore essa sia, dovrà essere incalzata con forza, su questo tema. 
Vittoria deve diventare un presidio di giustizia sociale e lo deve fare partendo dall'utilizzo dei beni di chi ha infangato e sfregito questa città.  .... Continua

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