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lunedì 2 gennaio 2023

2 GENNAIO, SOLO MEMORIA?

Foto di Franco Assenza

2 gennaio 1999, 24 anni fa, quasi un quarto di secolo, è una data spartiacque che non attesta soltanto l'oltraggio peggiore della mafia alla città di Vittoria, ma decreta, in modo definitivo, la fine di una criminalità violenta, rozza e stracciona che per oltre un decennio ha terrorizzato e infangato la città. Con la strage di San Basilio inizia una nuova era: quella dell'economia mafiosa. Il campo d'azione dei nuovi affari dev'essere bonificato. Il comportamento rude e feroce di certi personaggi, che non hanno ancora compreso come i tempi stiano cambiando, va eliminato in ogni modo.  Due persone innocenti e lontane dalle logiche criminali, Rosaio Salerno e Salvatore Ottone, verranno abbattute dal piombo. Le prime vittime innocenti delle nuove economie mafiose. Da quella data in poi speculazioni e ricomposizioni aziendali cominceranno a delinearsi e con esse si verrà a tracciare una nuova geografia mafiosa che metterà in luce nuovi accordi con organizzazioni più potenti e strutturate. Come leggere la presenza di un boss della 'ndrangheta come Brandimarte a Vittoria? Come decifrare i beni sequestrati (oltre 100 milioni di euro) ad alcune "imprese" locali della Guardia di Finanza tra il 2018 e il 2022? Sono fatti che possono dare alcune risposte alle mie analisi? 

Il 2 gennaio non è e non può essere solo commemorazione. A Vittoria da quel giorno è cambiato qualcosa, ma di questo qualcosa non si conosce (o non si vuole conoscere?) il perimetro. Per contrastarlo dovremmo definire con chiarezza i confini di questo qualcosa, capirne i suoi legami, circoscriverne le sue azioni. Limitarsi alla memoria, alla rievocazione, è utile; ma anche tanto insufficiente.

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