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domenica 29 gennaio 2023

27 GENNAIO, GIORNATA DELLA MEMORIA ... CHE NON PUO' ESSERE MAI CORTA.

                                                                         Foto copertina 


La terra ragusana, durante il fascismo, non vide solo l'ascesa e l'affermazione politica, con metodi violenti, del gerarca Filippo Pennavaria; diede al regime anche un illustre "intellettuale" che contribuì in modo significativo alla "difesa della razza" italica. Sto parlando di Telesio Interlandi.  Questo "fine intellettuale" nacque a Chiaramonte Gulfi nell'ottobre del 1894 e nel ridente borgo, dove si "magnifica il porco", trascorse la sua infanzia e parte della sua adolescenza. Diventerà il giornalista di punta del fascismo a cui aderirà sin da subito con posizioni estremistiche e intransigenti. Mussolini nutriva una forte stima verso Interlandi e in forza di ciò lo stesso Interlandi diventerà  un componente della Commissione superiore per la stampa, un organo di controllo a cui lo stesso Mussolini aveva assegnato un compito importante: la costruzione del consenso e l'allineamento al regime della categoria dei giornalisti. 
Con la promulgazione delle leggi razziali del 1938, "norme" che scimmiottavano a grandi linee quelle naziste del 1935, il fascismo avviava un modo definitivo una campagna razziale,  discriminatoria e violenta, soprattutto verso gli italiani di religione ebraica.  Interlandi fu lo strumento di punta di questa campagna, diventandone il megafono principale grazie al ruolo di direttore della (vergognosa) rivista "La difesa della razza"; un quindicinale che affrontava e sosteneva, spesso anche con toni violenti, il razzismo su basi pseudoscientifiche. Interlandi non si limiterà solo a dirigere la (vergognosa) rivista, scriverà anche un opuscolo, nei fatti un concentrato di antisemitismo, dal titolo inequivocabile: "Contra judaeos". La sua azione di "intellettuale" continuò anche nella repubblica di Salò a cui aderì convintamente schierandosi con l'area più radicale e violenta che si rifaceva al capo delle brigate nere Alessandro Pavolini. Interlandi venne catturato e arrestato dopo il 25 Aprile, evase e fu nascosto, insieme alla sua famiglia, dall'avvocato socialista e antifascista  Enzo Paroli che lo difese in tribunale e grazie anche all'amnistia del giugno 1946, firmata dall'allora ministro Togliatti, fu assolto. Telesio Interlandi, divulgatore principale del razzismo e dell'antisemitismo italico, morì da uomo libero a Roma nel gennaio del 1965.

E' giusto sapere anche che la campagna razziale, di cui Interlandi fu il principale diffusore, ebbe la sua "efficacia" anche nella nostra provincia. In particolare, grazie ad una pubblicazione, ricca di dati e documenti, fatta da  alcuni studenti della 5 B  Liceo Scientifico di Vittoria, durante l'anno scolastico 1998/1999, dal titolo: "CAMPAGNA RAZZIALE: tre casi in Provincia di Ragusa", si può apprendere come a Ragusa, Scicli e Vittoria e ci furono persecuzioni razziali nei confronti di italiani di religione ebraica. Un testo che, proprio per coltivare la memoria in modo serio e concreto,  le Amministrazioni comunali di questa provincia dovrebbero ristampare e distribuire soprattutto nelle  scuole. 
Questi fatti e le storie ad essi collegati non si possono e non si devono dimenticare, perché dimenticare è come uccidere.

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